Wicked Lovely by Melissa Marr

autore:Melissa Marr [Marr, Melissa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi Editore
pubblicato: 2011-02-22T23:00:00+00:00

Nel corso della serata Keenan vide esseri fatati che non incontrava da chissà quanto tempo. Una festa perfetta, malgrado le streghe di Beira venute a spiare. Anche emissari delle altri corti, per la prima volta da secoli. Lo sanno.

«Keenan?». Una delle guardie della scorta di Donia gli si avvicinò con un inchino.

Keenan scosse la testa mentre attirava Aislinn a sé in un lento abbraccio, non molto aggraziato, ma che comunque servì a nasconderle la scena. Lei emanava un debole scintillio nell’oscurità, quasi il sole avesse già iniziato a irrompere e brillare nel suo corpo. A volte succedeva: un cambiamento tanto repentino da insospettire le ragazze che ne erano vittime. Ed era verosimile che la metamorfosi della sua regina, perché lei doveva essere la ragazza che stava aspettando da secoli, fosse più veloce delle altre.

Alle spalle di Aislinn, uno spirito del sorbo selvatico con sembianze mortali intercettò la guardia.

«Cosa…», mormorò Aislinn fissando Keenan con occhi sgranati e labbra socchiuse quasi si aspettasse un bacio.

È ancora troppo presto. Ma la strinse a sé prendendola tra le braccia come se fossero a un ballo. E lo avremo il nostro gran ballo. Le mostrerò tutto lo splendore della nostra corte. Non appena sarà salita al trono.

Guardando lo spirito del sorbo selvatico che aveva bloccato la guardia ordinò: «Non voglio che nulla disturbi questa serata. Dovesse crollare il mondo, stanotte non voglio saperlo».

Sì. Aveva la sua regina tra le braccia, dopo secoli di ricerche finalmente l’abbracciava: le parole delle Eolas erano state inequivocabili.

Le prese il viso tra le mani e sussurrò: «Danza con me».

Aislinn scosse il capo, negli occhi un lampo di timore. «Non c’è spazio. Non c’è musica».

La fece volteggiare, rimpiangendo che non indossasse un abito lungo. Provava nostalgia per la carezza della seta, il fruscio delle sottogonne. «Come no?».

Nessuno li intralciava. Nessuno li spingeva. La folla si aprì intorno a loro creando una radura in cui Keenan potesse ballare per la prima volta con lei, la sua regina.

Sulla sponda del fiume scorse i suoi spiriti dell’estate, i nostri d’ora in poi, scrollarsi di dosso l’incantesimo che aveva prestato loro sembianze umane, per unirsi alle danze. Presto, con Aislinn al proprio fianco, avrebbe potuto proteggerli, prendersi di cura di loro come era dovere di un vero Re dell’Estate.

«Davvero non la senti, la musica?». La condusse oltre un gruppetto di creature degli acquitrini che danzavano senza curarsi di essere visibili, scintillanti di bagliori luminosi intrappolati sotto la pelle scura, simili a lontani parenti delle donne foca delle acque del nord. Varie Ragazze dell’Estate si erano messe a roteare su se stesse, gracili dervisci che scomparivano in un vortice indistinto di fronde, chiome e vesti.

Con una mano sui fianchi di Aislinn e l’altra che stringeva quella piccola di lei, la guidò attraverso i tanti spiriti fatati che volteggiavano invisibili intorno. Sfiorandole un orecchio con le labbra, sussurrò: «Le senti, Aislinn, le risate, il mormorio dell’acqua, il brusio delle voci, il ronzio degli insetti? Ascolta».

«Devo andare». I suoi capelli gli accarezzarono il viso mentre lui la faceva piroettare per poi trarla ancora più vicina a sé.

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